L’ESTATE DEL CICLISMO: TRA COLORADO, VUELTA E GRANDI CORSE ITALIANE
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di Ferdinando Cocciolo La Vuelta di Spagna, il Giro del Colorado, le grandi classiche del calendario italiano, soprattutto il Trittico Lombardo. Un bel “piatto pronto” per il palato fino dei tifosi e appassionati di ciclismo, in attesa dei due grandi appuntamenti, attesissimi, di fine stagione: il Campionato del mondo e il Giro di Lombardia. In attesa del finale di una stagione come sempre impegnativa e al centro di discussioni, su una disciplina sportiva che non ha ancora debellato l’infido male del doping, possiamo già tracciare un bilancio e fare delle previsioni su una fase “delicata” che per forza di cose chiama alla rivincita i nostri corridori. A parte l’Amstel Gold Race vinta da Gasparotto, i nostri corridori non hanno lasciato il “segno vincente” nei grandi appuntamenti (al Giro d’Italia hanno profondamente deluso sia Ivan Basso che Michele Scarponi), ma il “nobile” terzo posto conseguito da Vincenzo Nibali al Tour de France dietro Wiggins e Froome, il podio alla Sanremo del siciliano, la Liegi sfiorata e il secondo posto di Pippo Pozzato al Fiandre, non possono essere sottovalutati. Peccato per Pozzato, che a giugno è incappato in una “strana storia di frequentazioni con l’inibito dott.Ferrari” e tuttora (in attesa della decisione del Tnas il prossimo 11 settembre) è bloccato, speranzoso di continuare quel percorso di rinascita che gli aveva permesso di fare un ottimo avvio di stagione. Ed allora Nibali, reduce dalle fatiche del Tour, rimane il nostro più importante e valido punto di riferimento per le gare di un giorno e per le grandi corse a tappe. Vincenzo, dal 20 al 26 agosto, disputerà il Giro del Colorado, in una Liquigas Cannondale che schiererà come punte anche Ivan Basso e quel Moreno Moser che (al di là del cognome suggestivo) è considerato da molti un vero campione, capace di dare la stoccata vincente in gare prestigiose come il Gp Francoforte e il Giro della Polonia. Nibali, che quasi sicuramente sarà il nostro capitano ai prossimi mondiali di Valkenburg il 23 settembre, non ama i lunghi trasferimenti e quindi avrebbe voluto disputare la Vuelta anche in prospettiva iridata. Ma le esigenze della Liquigas, prima di tutte quella di rafforzare il legame con lo sponsor Cannondale, hanno avuto la meglio, anche se lo “Squalo dello stretto” correrà l’anno prossimo nell’Astana. Lo aspetta una gara a tappe di una settimana, dura e impegnativa, con molte salite, dove vuole lasciare il segno anche Ivan Basso. Ivan, è inutile nasconderlo, ha deluso in un Giro d’Italia che sembrava proprio a portata di mano, ma è uscito in crescendo da un Tour dove si è inventato gregario del messinese. Ma conosciamo bene Basso, è un orgoglioso, e lo ha tra l’altro dimostrato, di questi tempi, nel 2011, quando a chi lo riteneva “cotto”, rispose con la vittoria al Giro di Padania e con un Giro di Lombardia di altissimo livelllo. Dicevamo del Trittico Lombardo, dunque di tre grandi classiche italiane che da sempre fanno parte del circuito internazionale e sono state nobilitate dai successi di fuoriclasse come Francesco Moser, Gianni Bugno, Beppe Saronni. La Coppa Bernocchi, la meno impegnativa delle tre sotto il profilo altimetrico, è stata vinta in volata da Modolo, uno dei più forti velocisti dell’ultima generazione, che ha voluto vincere “rabbiosamente”, rispondendo in tal modo a chi lo aveva criticato pesantemente dopo un’opaca Olimpiade. E in questa corsa, a proposito di “vecchi” che non vogliono proprio arrendersi all’anagrafe, c’è stata l’ottima prestazione di Davide Rebellin, 41 anni, che già l’anno scorso, al rientro dopo la nota squalifica, aveva trionfato nella Tre Valli e nel Trofeo Melinda. Davide è estremamente consapevole del fatto che la propria squadra Continental, la Meridiana, non può partecipare ai grandi appuntamenti, ma va avanti con la passione di un ragazzino. La Coppa Agostoni è stata vinta dal “redivivo” Emanuele Sella dell’Androni Giocattoli di Gianni Savio, un altro corridore che vuole prendersi diverse rivincite, da sempre combattivo e forte in salita, consapevole tuttavia di un rendimento che non è mai continuo. E nella Coppa Agostoni, sempre a proposito di “corridori non più giovani” che hanno fatto la storia del ciclismo degli ultimi dieci anni, ottimo terzo posto di un Danilo Di Luca “molto arrabbiato” per l’esclusione del suo team, l’Acqua e Sapone, dal Giro d’Italia. L’abruzzese, 36 anni, è arrivato anche terzo nella prestigiosa Tre Valli Varesine, la più impegnativa del Trittico, vinta dal giovane canadese David Veilleux (nome di cui sentiremo parlare tanto). Il vincitore del Giro 2007 ha dato spettacolo in salita, molto combattivo, ed ha già dichiarato di puntare forte al prossimo Giro di Lombardia e al Giro dell’Emilia. Nell’ultima gara del Trittico, ha piacevolmente sorpreso il giovane passista della Lampre Marco Cattaneo, appena passato professionista, a dimostrazione del fatto che è ancora il giusto mix tra giovani e vecchi il segreto del nostro ciclismo. Ma adesso “occhi puntati” anche sull’ultima grande corsa a tappe della stagione, la Vuelta di Spagna, che attende soprattutto le gesta e la grandissima voglia di rivincita di Alberto Contador, la sua sete di vittoria, e anche buoni segnali, anche in vista dei mondiali, da parte dei nostri: Eros Capecchi per la classifica generale, Elia Viviani per le volate, Alessandro Ballan e Damiano Cunego per dimostrare di meritare la convocazione.
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